venerdì 31 luglio 2009

Bimbo al guinzaglio, mamma arrestata

Usa, lo ha trascinato in un negozio
Una donna dell'Alabama è stata arrestata dalla poliza per aver insultato e trascinato con la forza il figlio al guinzaglio dentro a un negozio. La 37enne, residente nella città di Gaylesville, è stata vista dai clienti e dagli impiegati di un negozio in Broad street e ripresa con un telefonino. Il bambino ha riportato diverse contusioni al collo. La donna è ora in carcere e non è stata ancora pagata la cauzione.
Vertice della birra,Obama mediatore
Presidente fa incontrare agente e prof
"Spero che un giorno impareremo a conoscerci meglio, come abbiamo cominciato a fare oggi grazie alle birre con il presidente Obama": lo ha detto il professore nero di Harvard Henry Louis Gates dopo l'incontro alla Casa Bianca con il poliziotto bianco James Crowley che il 16 luglio lo ha arrestato dopo averlo scambiato per un ladro. "Quel che ci unisce è più forte di quel che ci divide", ha detto Obama concludendo il "vertice della birra".
La vicenda, due settimane fa, ha risvegliato negli Stati Uniti i fantasmi del razzismo. Il ''momento educativo'' voluto da Obama per aiutare l'America a superare gli stereotipi del colore della pelle si è rivelato soprattutto una 'photo opportunity': un tavolo da picnic all'aperto nel giardino della Casa Bianca e quattro birre diverse. Con Obama, a sorpresa il suo vice Joe Biden. E poi il professore nero di Harvard e il poliziotto bianco che il 16 luglio lo aveva arrestato scambiandolo per uno scassinatore a Cambridge in Massachusetts. L'incontro è durato poco meno di un'ora: alla fine Gates e Crowley che erano arrivati alla Casa Bianca con le famiglie (pagandosi di tasca loro il viaggio, ha precisato un portavoce) se ne sono andati lasciando i mass media a bocca asciutta. Poi però Crowley ha incontrato la stampa: "E' importante guardare avanti, non indietro", ha detto il poliziotto, e ha definito "amichevole e produttivo" l'incontro, anche se la vicenda ha lasciato strascichi e qualche "dissenso". Obama, che ha sofferto nei sondaggi dopo aver dato degli "stupidi" al poliziotto di Cambridge e ai suoi colleghi, si era detto oggi "affascinato dalla fascinazione" provocata da questo incontro. "Ma non è un vertice, né un seminario universitario", aveva detto Obama: "Lo spirito è quello di tre amici che si trovano al bar a bere una birra insieme dopo una giornata di lavoro". Dal giardino della Casa Bianca Obama ha mandato un messaggio visivo, dopo la catena di incidenti scaturiti dall'incontro tra professore e poliziotto sotto il porticato della villetta di Gates a Cambridge: l'idea che bianchi e neri possono parlare del problema della razza senza per questo prendersi a pugni.

CASSINO - "Operazione Zorro"?. Così è stata denominata l?operazione condotta dai Carabinieri della Compagnia di Cassino in collaborazione con il Norm di Napoli che ha portato all?arresto, alcuni giorni fa, di sette persone e nei confronti dei quali il GIP del Tribunale di Cassino, concordando con le risultanze investigative conseguite dai militari, ha emesso l?ordinanza di custodia cautelare in carcere, ritenendoli responsabili dei reati tra cui quello di "furto in abitazione". In particolare gli arrestati sono accusati di aver commesso furti in provincia di Frosinone ed altre località del territorio nazionale nel periodo tra febbraio e giugno di quest?anno. Si tratta di Maurizio Fuso di Casaluce (CE), Nunzio Tortora di Napoli, Giuseppe Golino di Aversa (CE); Zeliko Majalovic, di origine serba residente in Napoli, Dejan Majalovic , residente a Napoli, Sasa Selakovic, di origine Croata residente a Napoli ed un altro giovane, sempre di origine serba, all?epoca dei fatti minorenne. Gli arrestati, tutti pluripregiudicati, erano detenuti dal 9 luglio a seguito di fermo del PM D.ssa Perna. Espletate le formalità di rito, tre di loro sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, altri tre, invece, sono stati associati presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere (CE) ed uno presso la Casa Circondariale di Lucera (FG). Sonia Costa

Germania, bimba violentata e uccisa

Paese sotto shock, si cerca l'assassino
Una bambina di nove anni è stata violentata e uccisa in Sassonia, nell'Est della Germania. L'autopsia sulla piccola Corina, il cui corpo è stato rinvenuto chiuso in un sacco gettato in un fiume a circa 250 metri dalla sua casa, ha confermato gli abusi. Una squadra speciale di 80 investigatori e poliziotti è ora sulle tracce di chi ha ucciso la bambina.
La bambina è scomparsa da casa martedì 28 luglio, quando si è allontanata per andare a giocare con amichetti verso metà pomeriggio. I genitori hanno allertato la polizia circa 2 ore dopo, non trovandola più al parco giochi. "Le indagini sono solo all'inizio", ha spiegato un portavoce della polizia di Eilenburg.Per il momento latitano gli indizi. La ricerca della bimba ha impiegato l'utilizzo di elicotteri, cani, battelli e oltre 100 agenti. Mercoledì la polizia ha allertato i genitori riferendo il ritrovamento di un involucro sospetto in un canale di irrigazione vicino al centro città.La morte di Corinna è sulle prime pagine dei quotidiani tedeschi proprio quando inizia il processo per l'omicidio di un'altra bimba di 8 anni, Michelle di Lipsia, trovata cadavere in un sacco lo scorso 18 agosto 2008.

giovedì 30 luglio 2009

Afghanistan,talebani:"Non votate

Il movimento talebano ha rivolto un appello agli afghani perché boicottino le elezioni presidenziali del 20 agosto e li ha sollecitati invece "a liberare la loro terra occupata" con la guerra santa. In un comunicato diffuso dal movimento di ribelli islamici, si legge che "per ottenere una vera indipendenza, invece di recarsi a centri elettorali fasulli, bisogna andare nella trincea della Jihad, e liberare il Paese occupato dagli invasori".
"Tutti gli afghani devono boicottare questo processo americano menzognero", hanno dichiarato i talebani a proposito delle elezioni in un comunicato diffuso via internet. "Per ristabilire una reale indipendenza anziché recarsi ai seggi, gli afghani devono aggiungersi ai ranghi della jihad e con la resistenza e la jihad devono liberare il loro Paese occupato dagli invasori", si legge nel documento firmato da "l'Emirato islamico d'Afghanistan".
"Prendere parte a queste elezioni significa simpatizzare per gli invasori e sostenere gli americani, e dunque dare una legittimità alla loro occupazione", prosegue la nota. "Tutti i mujaheddin devono garantire che questo processo impuro fallirà. Devono lanciare operazioni contro le basi ostili, devono impedire alla gente di prendere parte alle elezioni, e alla vigilia delle elezioni, tutte le strade devono essere chiuse ad ogni veicolo governativo e civile. Devono anche informare la popolazione", hanno aggiunto i talebani.

'ndrangheta,maxi sequestro di beni

Beni del valore di oltre 60 milioni di euro, riconducibili al clan Mancuso di Limbadi (Vv), sono stati sequestrati dalla Dia di Catanzaro. Il provvedimento ha interessato 7 aziende, 193 unità immobiliari (tra terreni, appartamenti e fabbricati), 113 veicoli e numerosi conti correnti. I beni in questione erano nella disponibilità di Giuseppe Prestanicola, ritenuto imprenditore di riferimento dei Mancuso. Le imprese avevano appalti anche per la A3.
Ci sono anche alcune imprese impegnate nei lavori di ammodernamento dell'autostrada Salerno-Reggio Calabria tra i beni sequestrati dalla Dia di Catanzaro a Giuseppe Prestanicola, di 47 anni, ritenuto dagli investigatori l'imprenditore di riferimento della cosca dei Mancuso.Nel provvedimento di sequestro i magistrati del Tribunale di Vibo Valentia fanno riferimento a "rapporti di interdipendenza" tra Prestanicola e la cosca dei Mancuso. L'imprenditore, che è attualmente detenuto, è stato arrestato nel febbraio scorso nell'ambito di una indagine della Dda di Catanzaro su presunte infiltrazioni della criminalità organizzata nei lavori di ammodernamento della Salerno-Reggio Calabria.Le indagini della Dia di Catanzaro, che hanno portato al sequestro dei beni, hanno consentito di ricostruire gli assetti delle società del gruppo Prestanicola. Dagli accertamenti è emersa, inoltre, la sproporzione tra il patrimonio dell'imprenditore e le attivita'svolte ed i redditi che sono stati dichiarati. Il presidente dell'ufficio Misure di prevenzione del Tribunale di Vibo Valentia ha nominato un amministratore giudiziario per la gestione corrente delle aziende sottoposte a sequestro.


Federica Pellegrini ha vinto l'oro nei 200 metri stile liberi ai Mondiali di nuoto Roma09, con il tempo di 1'52"98, nuovo primato mondiale. Il precedente primato le apparteneva con il tempo di 1'53"67. La medaglia d'argento è andata alla statunitense Allison Schmitt (1'54"96). Bronzo all'altra statunitense Dana Vollmer (1'55"64). E' la nona medaglia dell'Italia ai Mondiali di Roma, la quarta d'oro.
"Ho pianto anche oggi, un quarto d'ora prima della gara. Mi sentivo stanca, c'era un po' di debolezza dopo così tante gare ad alto livello ma devo dire che mi sorprendo di me stessa". Ancora un oro e secondo record del mondo in due giorni nei 200 sl: Federica Pellegrini non poteva chiedere di più.
"Avrei firmato per fare 1'52"9 se me l'avessero detto - confessa -. Mi sentivo di fare un decimo in meno di ieri, sono stata sorprendente, me lo dico da sola. E' stato un tempo da uomini? Quando ho visto il tempo pensavo si fosse rotto il cronometro...".
Adesso, per un Mito come lei, sono già cominciati i paragoni. Con Gould e Fraser, con il passato: "Non voglio essere falsamente modesta. Credo di essere la più grande atleta italiana di sempre e non da ora. Lo credevo già qualche record del modno fa...". Eppure, il mito non intende fermarsi. E' pronto a trasformarsi in leggenda.

lunedì 27 luglio 2009

Crisi,Cina: operai uccidono manager

Erano infuriati per una raffica di licenziamenti dovuti all'acquisto della fabbrica da parte di un'altra azienda del settore. Così 30mila operai del gruppo siderurgico Tonghua Iron and Steel, nella provincia cinese di Jilin, si sono scontrati con la polizia durante le proteste. Nei disordini è stato ucciso il manager artefice dell'operazione. La polizia ha aperto un'inchiesta. L'acquisizione della fabbrica è stata annullata.
La fusione avrebbe portato al licenziamento di migliaia di operai. Il neodirettore della Tonghua, Chen Guojun, 40enne, manager della Jianlong, appena arrivato in fabbrica domenica è stato assalito da migliaia di dipendenti inferociti, inseguito per lo stabilimento, lapidato e ucciso a bastonate. I lavoratori hanno poi fatto muro per impedire alla polizia di intervenire e a un'ambulanza di soccorrere Chen.Il governo di Hu Jintao favorisce da tempo le fusione di aziende siderurgiche, per creare colossi in grado di soddisfare la fortissima domanda di acciaio da parte di un Paese in crescita impetuosa. A far infuriare gli operai, tra l'altro, le recenti informazioni su un manager della Jianlong che l'anno scorso ha guadagnato 3 milioni di yuan, mentre la pensione di alcuni operai è pari a 200 yuan al mese.

Tgcom

Ultima settimana di processo per Aung San Suu Kyi


In Birmania, nell'ambito del processo per la leader pro-democrazia Aung San Suu Kyi, questa settimana e' l'ultima in cui sono previste due udienze, prima del verdetto, atteso per il mese prossimo. Lo ha riferito una fonte governativa che ha chiesto di mantenere l'anonimato. La donna rischia cinque anni di carcere per avere, secondo l'accusa, violato i termini dei suoi arresti domiciliari avendo ospitato uno statunitense per due giorni.

domenica 26 luglio 2009

Massa, scontri tra ronde: 2 fermi

E' di due fermi e cinque poliziotti feriti il bilancio degli scontri a Marina di Massa (Massa Carrara) tra giovani di estrema sinistra e ragazzi della destra locale. Tutto è nato nell'ambito della "ronda proletaria antifascista", un'iniziativa a cui hanno dato vita ragazzi dei Carc e dell'Asp per dare una risposta alle ronde organizzate dalla destra massese, Sss, che si difendono: "Non non c'eravamo".
I due gruppi si sarebbero incontrati in località Partaccia, a Marina di Massa, iniziandosi a insultarsi e a gridarsi slogan gli uni contro gli altri. Poco dopo i giovani di estrema sinistra sono andati nella pineta, dove era in corso la festa della Resistenza; qui si sarebbero presentati anche alcuni ragazzi della destra, e i due gruppi sarebbero venuti alle mani. Si è reso necessario l'intervento della polizia, che ha fermato tre persone, rilasciandone poi una. Ma negli scontri almeno cinque agenti sono rimasti lievemente feriti.Per protestare contro i tre fermi i giovani di estrema sinistra hanno bloccato i binari della stazione ferroviaria di Massa, per circa 2 ore, causando ritardi a numerosi convogli sulla linea Genova-Pisa.Ronda destra: "Non c'eravamo"Gli scontri non sono avvenuti con la ronda organizzata dalla destra Sss (Soccorso sociale e sicurezza). Lo afferma il fondatore Stefano Benedetti. "Ho sospeso il servizio appena ho saputo che sarebbe passata la controronda antifascista. L'ho fatto proprio per evitare scontri e polemiche. Noi agli scontri non c'eravamo", ha ribadito Benedetti."La nostra ronda lavora in silenzio da più di un mese e non ha mai creato problemi di alcun genere: né scontri con la polizia, né con simpatizzanti di sinistra. Sono i Carc a crearne", afferma Benedetti. Da capogruppo de La Destra in consiglio comunale a Massa, Benedetti sottolinea che "il sindaco, per il bene della sicurezza pubblica, avrebbe dovuto negare l'autorizzazione alla Festa di Resistenza e alla loro controronda antifascista".

Nuoto: Pellegrini, oro e record


Secondo oro italiano ai Mondiali di nuoto di Roma. Federica Pellegrini ha infatti vinto la medaglia più prestigiosa nei 400 stile libero femminili, stabilendo anche il nuovo record del mondo della specialità. L'azzurra, con il tempo di 3'59''15, ha preceduto le britanniche Joanne Jackson e Rebecca Adlington. Il precedente primato, 4'00''41, apparteneva alla stessa Pellegrini. "Più emozionante di Pechino, perché più dura" ha detto Federica.
"Pensavo di aver perso la speranza - ha raccontato a caldo l'atleta azzurra, prima donna a scendere sotto i 4 minuti -, nel pomeriggio mi sono messa a letto e quando mi sono svegliata e pensavo di avere la febbre, ma non l'ho voluta misurara. Ho fatto il riscaldamento, l'acqua fresca della vasca me l'ha fatta calare, è stato molto dura fino a 10' prima della gara. E' stata dura, forse più mentalmente che fisicamente, sono contenta di avercela fatta sotto i 4'".
Per la felicità sua e del suo allenatore, Castagnetti. "In queste gare c'eravamo io e lui e basta, solo noi due sappiamo cosa abbiamo fatto quest'anno. Sembra una stupidaggine dire che è passata la crisi della paura, ma è stato faticoso. Puoi allenarti tutto l'anno, ma se non arrivi al 100% di testa rischi di far saltare tutto. A questo punto ho vinto tutto, ma fino agli ultimi 5 metri non ci credevo. Adesso ci sono altre 2-3 gare, va bene festeggiare ora, ma poi ho altri obiettivi".
I risultati degli altri italiani:4X100 SL DItalia fuori dalla finale della staffetta 4x100 stile libero donne. Le azzurre Renata Fabiola Spagnolo, Laura Letrari, Erica Buratto e Silvia Di Pietro hanno chiuso le batterie al tredicesimo posto con il tempo di 3'41"07. 4X100 SL ULa staffetta 4x100 stile libero maschile ha concluso la finale al quinto posto. 100 RANA UFuori gli azzurri subito nelle batterie Luca Pizzini e Mattia Pesce.100 FARFALLA DFuori le azzurre Ilaria Bianchi, 22esima (58"51), e Caterina Giacchetti, 29esima (59"60).400 SL UFuori Massimiliano Rosolino, che ha chiuso con il 16° tempo (3'47"05). Niente da fare anche per l'altro azzurro Cesare Sciocchetti (3'47"40). Eliminato anche il campione olimpico, il coreano Taehwan Park (3'46"04).400 MISTI DFrancesca Segat, che aveva superato le batterie col 13° tempo, è stata eliminata in semifinale. Fuori subito invece Erica Buratto, 20esima in 2'13"70.50 FARFALLA UMattia Nalesso e Paolo Facchinelli non si sono qualificati per le semifinali. I due azzurri hanno chiuso con lo stesso tempo di 23"65, in 21esima posizione.
26 luglio 200922:49

SARDEGNA: NUOVI ROGHI, TROVATI INNESCHI IN GALLURA

CAGLIARI - Nuovi incendi vengono segnalati in Sardegna dalla sala operativa del Corpo forestale regionale. Preoccupano, in particolare, i roghi scoppiati in tarda mattinata a Siliqua, in provincia di Cagliari, e nella zona di Bonorva, nel Sassarese, già duramente colpita nelle scorse 48 ore. Fiamme anche a Suni (Oristano), Trinità d'Agultu (Gallura) e nel Nuorese, in località Pedralonga, sul versante verso Orune. Tutta la flotta aerea nazionale e regionale è all'opera dalle 5 del mattino: otto canadair, undici elicotteri e un elitanker continuano a sganciare acqua, alternandosi sulle zone più a rischio. Incessante anche il lavoro delle squadre a terra, impegnate da nord a sud nelle operazioni di bonifica dei roghi che in due giorni hanno distrutto almeno 15 mila ettari di vegetazione in tutta l'isola, provocando danni - secondo una prima stima - per 80 milioni di euro. Squadre a terra - più di 1.500 uomini tra corpo forestale, vigili del fuoco, ente foreste e volontari - stanno compiendo un lavoro certosino, battendo il territorio palmo a palmo per 'soffocare' ogni possibile tentativo di ripresa delle fiamme. In azione da stamane anche 8 canadair della Protezione civile, che danno un aiuto prezioso dall'alto sganciando 'bombe' d'acqua sulle zone oggetto di bonificare. "E' una corsa contro il tempo - dicono dalla sala operativa del Corpo Forestale regionale - Ci sono ancora fiamme attive sparse a macchia di leopardo nel Sassarese, in Gallura e nel Logudoro". Se non si bloccano ora, c'é il rischio che il fuoco riprenda vigore favorito dal maestrale che ha sì rinfrescato l'aria, ma se rinforza diventa il nemico numero uno nella battaglia antincendi.E prende intanto corpo quella che finora era stata solo un'ipotesi: uno degli incendi più devastanti di giovedì scorso, in Sardegna, quello di Berchideddu, in Gallura, è stato appiccato con un innesco diretto sulla stradina di ingresso ad un agriturismo. Lo si apprende da fonti investigative del Corpo forestale regionale. Già nelle prossime ore ci potrebbe essere una svolta: sarebbero stati infatti raccolti "elementi indiziari determinanti a carico di alcuni soggetti" sui quali si sono concentrate le indagini. Il rapporto alla Procura di Tempio Pausania con queste prime risultanze è atteso in giornata.Secondo quanto si è appreso, gli incendiari avrebbero agito in località Villa Contu, nelle campagne di Berchiddeddu, a ridosso di un'azienda di agriturismo. La tecnica usata sarebbe stata quella dell'innesco diretto: un semplice accendino per bruciare anche un solo ciuffo di sterpaglia e provocare l'inferno. Quello di giovedì in Gallura, infatti, è stato il primo di una catena di incendi che in due giorni hanno seminato morti e distruzione in gran parte della Sardegna. Decine i paesi della provincia di Olbia-Tempio attraversati dal fuoco, turisti e residenti costretti a lasciare case, alberghi, stazzi e aziende agricole divorate dalle fiamme. Dietro tutto questo - ormai è certo - c'é la mano dell'uomo. Forse già in giornata si conosceranno i presunti responsabili. Gli investigatori della Forestale stanno completando gli accertamenti. Da una prima ricostruzione sembra escluso che gli incendiari - almeno in Gallura - abbiano agito disseminado la zona di inneschi a tempo: dai sopralluoghi nessun elemento sarebbe stato raccolto a supporto di questa tesi. Sembra ormai acquisita, invece, l'ipotesi dell'accensione diretta.Da Pozzomaggiore, paese di una delle due vittime dei roghi di giovedi' scorso, arriva la denuncia del sindaco. Dietro i roghi vi sarebbero gli interessi di "molte mafie", dice Tonino Pischedda. Il paese e' in lutto per la morte di Mario Piu, del quale sono stati celebrati oggi i funerali, presente il presidente della Regione Ugo Cappellacci. Quest'ultimo ha preso parte anche al rito funebre svoltosi alle 10 a Mores per Antioco Serra, l'allevatore cardiopatico stroncato da un infarto mentre tentata di mettersi in salvo dopo aver cercato di spegnere le fiamme che avevano investito la sua vigna. "Sì c'é un po' di mafia, quella dei mezzi di soccorso, quella dei mezzi aerei e probabilmente anche la 'mafia dei mangimi'", ha sostenuto, parlando con i giornalisti, prima dell'inizio della cerimonia, nella campagne alla periferia del paese, una vera landa di cenere. "Sono denunce pesanti?" gli ha fatto notare una giornalista. "Sono mie osservazioni - ha risposto - ma non sono l'unico a pensarla così, le ho sentite anche da qualcun altro. Qui oggi é tutto distrutto, ma non siamo rassegnati: Pozzomaggiore deve continuare a vivere e rinascerà, dando fiducia alle imprese, e con l'aiuto di tutti, della Regione e dell' amministrazione locale".Ma l'emergenza incendi non riguarda solo la Sardegna. Roghi e canadair in azione anche in Calabria e in Puglia, nel catanzarese e a Monopoli. In fiamme anche la vegetazione siciliana, nel messinese e nel palermitano. Definitivamente domato invece l'incendio scoppiato sul monte Conero nei pressi di Ancona, in una delle zone piu' belle della costa adriatica.

sabato 25 luglio 2009

Usa,violentata a 8 anni e ripudiata

La violentano a otto anni e la famiglia non vuole più saperne di lei. E' successo a Phoenix, negli Usa, dove una bambina liberiana è stata ripudiata dalla famiglia che si ritiene disonorata dalla violenza di un gruppo di ragazzi. La giovane è ora affidata ai servizi per l'infanzia dell'Arizona e ha già ricevuto numerose offerte di aiuto e di adozione. Il capo del branco di minorenni, un 14enne, sarà processato in tribunale come un adulto.
La violenza risale allo scorso 16 luglio, quando la ragazzina è stata condotta in un capannone da quattro giovani con la promessa di un chewing-gum. I quattro l'hanno violentata a turno per diversi minuti, prima che le sue urla richiamassero le forze dell'ordine.Il più grande dei violentatori, 14 anni, verrà processato come un adulto, e dovra' rispondere delle accuse di sequestro di persona e violenza sessuale. Gli altri tre, che hanno 9, 10 e 13 anni, saranno giudicati dal tribunale dei minori.Ha protestato per la vicenda anche la presidente della Liberia, una donna, che ha stigmatizzato il comportamento della famiglia e di una cultura ancora diffusa nel Paese da cui provengono anche i quattro giovanissimi stupratori."La famiglia ha sbagliato: avrebbero dovuto aprire le braccia a una bambina traumatizzata e collaborare con le autorità americane per capire cosa fare con i quattro responsabili", ha detto Ellen Johnson Sirleaf in un'intervista alla Cnn.
TGCOM

Parà italiani: 5 ore di battaglia

Sono duranti cinque ore gli scontri tra militari dei Bersaglieri e della Folgore e gli insorgenti che li hanno attaccati nei pressi del villaggio di Bala Baluk, a circa 50 km da Farah, mentre stavano svolgendo un'operazione con le forze afgane. I militari sono intervenuti in soccorso di una pattuglia di militari della forza Nato Isaf caduta in una imboscata. C'è stato uno scontro a fuoco per neutralizzare la minaccia dei ribelli.
Secondo il Comando militare italiano la reazione dei militari italiani ''è stata immediata'' e nell'area sono stati anche inviati sia degli aerei della coalizione per il supporto ravvicinato (close air support) che gli elicotteri italiani A 129 Mangusta. Data la tipologia dell'area, l'intervento degli aerei è stato evitato e si è preferito far intervenire gli elicotteri i quali hanno potuto supportare con le armi di bordo l'azione dei militari italiani sul terreno, favorendo dopo quasi cinque ore di scontri lo sganciamento delle truppe, che hanno poi proseguito l'azione preventivamente pianificata con le forze afgane.L'azione, rileva il Comando, ha consentito di neutralizzare la minaccia, mentre un bersagliere è rimasto lievemente ferito, riportando la frattura dell'ulna del braccio destro. Il militare è stato immediatamente soccorso e portato in elicottero all'ospedale militare di Farah. Le sue condizioni non sono gravi e verrà dimesso entro pochi giorni.Poco dopo altri due soldati italiani sono rimasti feriti, tutti in modo non grave, in un attentato suicida vicino ad Herat, nell'Afghanistan orientale. Il kamikaze, a bordo di una motocicletta, si è fatto esplodere al passaggio di una pattuglia tricolore a bordo un mezzo blindato Lince.La Russa: "Fase estremamente pericolosa"Dopo l'attacco ai militari della Folgore, il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, ha espresso "vicinanza ai militari coinvolti e a tutto il contingente, oltre che ai comandanti, della missione italiana in Afghanistan". La Russa ha sottolineato "come questa sia l'ennesima conferma della fase estremamente pericolosa" che si sta vivendo nel Paese "per la frequenza degli attacchi".
Generale Castellano: "Attacchi sego di debolezza degli insorti"Secondo il generale Rosario Castellano, Comandante del contingente italiano, questi attacchi "possono essere interpretati come un segno di debolezza degli insorti, che si vedono negare aree che prima dominavano". Castellano ha ricordato che "è lecito immaginarsi una escalation di tensione anche in vista delle prossime elezioni che rappresentano un passo determinante per la stabilità del Paese". E infatti, in vista delle presidenziali del 20 agosto, nell'ultimo mese sono rimasti uccisi 37 soldati americani e 20 britannici in attacchi suicidi o combattimenti con i talebani in tutto il Paese.

mercoledì 22 luglio 2009

Olandese stuprata in spiaggia

Rimini,18enne vergine era con fidanzato
Una giovane olandese è stata stuprata in spiaggia a Rimini davanti agli occhi del fidanzato. Lunedì la ragazza 18enne, poco prima dell'alba, è stata violentata sulla spiaggia di Marebello. Dopo una serata all'insegna dell'alcol, si era appartata con un ragazzo tedesco di 19 anni. Con lui avrebbe voluto avere il suo primo rapporto sessuale. La coppia è però stata aggredita da due sconosciuti che hanno violentato la ragazza .
A dare la notizia del raccapricciante stupro è stato il 'Corriere di Romagna'. Secondo la ricostruzione, la giovane, dopo una serata all'insegna dell'alcol, si era appartata in spiaggia con un ragazzo tedesco di 19 anni. Con lui, ha poi raccontato ai carabinieri, avrebbe voluto avere il suo primo rapporto sessuale. Verso le 4.30, però, due sconosciuti si sono avvicinati fra i lettini e gli ombrelloni. I due giovani turisti erano ubriachi e i due stupratori non hanno avuto difficolta' a mettere in pratica il loro intento.Quando le amiche della ragazza sono arrivate, allarmate dalle grida, era troppo tardi per evitare lo stupro. La giovane è stata medicata al pronto soccorso, dove è arrivata in stato di shock. Il ragazzo tedesco, dopo aver chiarito con difficoltà la propria posizione, anche a causa della sbronza, non è riuscito a fornire un identikit dei due aggressori, che dovrebbero essere, anch'essi, stranieri.

lunedì 20 luglio 2009

ANNIVERSARIO OMICIDIO GIULIANO: DOMANI IL RICORDO A PALERMO

PALERMO - Il ministro della Giustizia Angelino Alfano, il ministro dell'Interno Roberto Maroni, il capo della Polizia Antonio Manganelli, il procuratore nazionale antimafia Pietro Grasso domani, nella sala Magna dello Steri alle 18, parteciperanno al ricordo del vicequestore Boris Giuliano nel trentennale del suo omicidio. L'incontro, preceduto da un saluto del rettore dell'Ateneo Roberto Lagalla, nasce da una collaborazione tra la Questura e l'Università di Palermo, che quest'estate ha varato un calendario di iniziative aperte alla città. Subito dopo, storici, giuristi, intellettuali dell'Ateneo impegnati in ricerche sulla mafia faranno il punto sugli studi e le prospettive di ricerca sul fenomeno mafioso: intervengono Giovanni Fiandaca, Salvatore Lupo, Vittorio Coco, Salvatore Costantino. Alle 21, dopo l'incontro, al cortile dello Steri, sarà proiettato in anteprima del film "Sopralluoghi per un film su un poliziotto ucciso" di Roberto Greco. "Posso dire con convinzione che anche l'uccisione di Giuliano si inserisce in quel disegno più ampio che si sta delineando in questi ultimi giorni con le nuove rivelazioni sulle stragi del '92 e del '93. E anche per lui vale un semplice concetto: senza verità non c'é giustizia", ha detto Rita Borsellino, eurodeputato Pd. "Boris Giuliano fa parte di quella folta schiera di servitori dello Stato che hanno ridato, con il loro sacrificio, onore alle Istituzioni repubblicane", ha detto il deputato europeo dell'Idv Sonia Alfano. Per il deputato Pd Beppe Lumia "Giuliano comprese, prima di molti altri, le profonde trasformazioni che stavano attraversando in quel tempo Cosa nostra. Capì il salto di qualità che la mafia stava compiendo e per questo fu brutalmente eliminato".

Alpinista italiana muore sul K3


L'alpinista veneta Cristina Castagna, 31 anni, è morta cadendo in un crepaccio mentre stava scendendo dal K3, nella catena pakistana del Karakorum. La donna aveva scalato la montagna con il compagno, Giampaolo Casarotto. Il corpo dell'alpinista rimarrà sul K3: è ad un'altitudine troppo elevata per essere recuperato e prima di partire aveva espresso il desiderio che in caso di incidente fosse lasciata a riposare tra le montagne.
L'incidente mortale, come riferisce il Giornale di Vicenza, è avvenuto sabato scorso. Cristina aveva presentato la sua ennesima sfida all'inizio di giugno a Schio. Negli ultimi cinque anni, riferisce il quotidiano, aveva messo a segno, una dopo l'altra, delle pregevoli ascensioni oltre gli 8 mila fino a raggiungere nel 2008 il Makalu, prima donna italiana. Era soprannominata 'el grio', 'il grillo', quello scherzoso soprannome che le aveva messo il padre da piccola perché non stava mai ferma: voleva diventare una delle più grande scalatrici. Cristina e Giampaolo aveva conquistato il K3 ventisette anni dopo che lo scalatore vicentino Renato Casarotto, morto in un crapaccio sul K2 nel 1986, che era salito per primo lungo lo spigolo nord del Broad Peak. "L'avevo davanti a me a una decina di metri quando è scivolata - ha riferito Casarotto al telefono satellitare - stavamo scendendo dal campo 4 quando Cristina è come fosse inciampata. Ha sbattuto contro alcune rocce poi è precipitata in un crepaccio. Quando l'ho raggiunta, purtroppo era già morta. Non mi sono rimaste che le lacrime". Gli elicotteri, com'è noto, raggiungono al massimo i 5mila metri e questo significa "che difficilmente i famigliari potranno rivederla anche da morta, tanto più che lei stessa ha lasciato scritto che in caso di disgrazia avrebbe voluto essere lasciata nel tempio laico dell'alpinismo.

Gb,asilo segreto principessa araba

Figlio illegittimo, rischia lapidazione
La Gran Bretagna ha concesso l'asilo a una principessa saudita che ha avuto un figlio illegittimo con un inglese. Poiché la giovane rischia la lapidazione in patria, Londra le ha garantito l'anonimato. Lo rivela il quotidiano britannico "Independent". La donna proviene da una facoltosa famiglia ed è sposata con un membro delal casa reale saudita. Sia il coniuge che i suoi familiari hanno interrotto ogni rapporto con lei.
La donna, molto più giovane del marito, aveva conosciuto il britannico durante un viaggio a Londra. L'anno successivo si era accorta di essere rimasta incinta e, temendo che il marito s'insospettisse, lo aveva convinto a lasciarla partire di nuovo per la Gran Bretagna dove avrebbe dato alla luce il bambino. Poi, si è recata davanti al giudice al quale ha chiesto l'asilo spiegando che, se fosse rientrata negli Emirati, sarebbe stata condannata alla lapidazione. La principessa ha così ottenuto un permesso di soggiorno permanente nel Regno Unito

domenica 19 luglio 2009

Bergamo, taglia su tre maghrebini

Accusati di aver pestato un italiano
Forza Nuova, la formazione di estrema destra, ha messo una taglia sugli aggressori del ragazzo di 17 anni che sarebbe stato pestato su un autobus a Bergamo per non aver ceduto il posto a un extracomunitario. Il giovane era salito sul pullman insieme ad altri due amici, quando all'improvviso è stato preso a pugni da tre maghrebini che lo hanno accusato di aver occupato il posto a loro riservato in fondo all'autobus.
L'iniziativa del partito di estrema destra prevede una ricompensa, la cifra non è stata quantificata, a chi fornirà alle forze dell'ordine informazioni utili al riconoscimento dei responsabili del pestaggio che risale a sabato 11 luglio. Gli aggressori sono fuggito dopo aver picchiato il ragazzo. L'amministrazione comunale (Pdl e Lega) è però contraria all'istituzione di questa taglia.
Tgcom

Mafia, "Borsellino, eroe legalità"


Mafia, "Borsellino, eroe legalità"
Schifani nell'anniversario della strage
Palermo ha reso omaggio al giudice Paolo Borsellino, ucciso in un agguato dalla mafia assieme a 5 agenti della scorta il 19 luglio 1992, mentre si recava a fare visita alla madre. Fu un "eroe della legalità", ha detto il presidente del Senato, Renato Schifani, nella ricorrenza della strage di via D'Amelio. "Chi ha dato la vita per combattere la mafia deve sempre essere onorato e ricordato", ha ricordato Schifani
"Un esempio di abnegazione fino all'estremo sacrificio". Così lo ha ricordato il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano. "La memoria della sua dedizione - ha scritto il Presidente della Repubblica ai familiari - rappresenta eredità preziosa per la mobilitazione della società civile". "Eroe senza tempo""Eroe senza tempo", lo ha definito il ministro della Giustizia Alfano. Pochi partecipanti al ricordoMa in strada a Palermo, a ricordare il giudice assassinato la società civile non c'era. Che sarebbero state commemorazioni sottotono, in realtà, è stato chiaro fin dalle prime ore del mattino. Tante le personalità che hanno voluto ricordare, attraverso messaggi, il magistrato: dal presidente della Camera Gianfranco Fini a quello del Senato Renato Schifani. Ma ad ascoltare le note della banda della polizia, nel piazzale della caserma Lungaro, dove sono state deposte corone di fiori a memoria dei caduti nella lotta alla mafia, c'erano soltanto autorità, rappresentanti delle forze dell'ordine e qualche familiare delle vittime. Non è andata meglio in via D'Amelio, luogo della strage, dove, come ogni anno, le associazioni - quest'anno in prima fila c'era il comitato cittadino '19 luglio 2009', presieduto dal fratello del giudice ucciso - organizzano manifestazioni e veglie. In strada non erano più di un centinaio: pochissimi palermitani e alcuni ragazzi giunti da altre regioni al seguito di associazioni antimafia. L'indifferenza della genteUn'assenza pesante, quella della città, stigmatizzata dal fratello di Borsellino, Salvatore, arrivato ad accusare i suoi concittadini di "avere tradito la promessa fatta a Paolo il giorno della sua morte". Forse temendo l'indifferenza della gente, nei giorni scorsi, i giovani del comitato avevano riempito le cassette della posta dei condomini di via D'Amelio di volantini che invitavano la cittadinanza ad appendere alla finestre un lenzuolo bianco. Ma dai palazzi squassati dall'esplosione del tritolo pendevano soltanto tre striscioni. "Vergogna, vergogna", hanno gridato gli organizzatori rivolti verso le finestre chiuse di chi, alle commemorazioni, ha preferito il mare. Dopo poco, per stemperare la tensione, in strada è scesa Rita Borsellino, sorella del magistrato. Ci vuole più coraggio a restare qui ogni giorno che a fare le manifestazioni", ha detto ai pochi presenti. Da una via d'Amelio quasi deserta è partito il corteo - circa 300 persone - diretto al quartiere Kalsa, il rione popolare in cui il giudice è cresciuto. Salvatore Borsellino ha aperto la marcia tenendo alta in mano un'agenda rossa, ormai diventata simbolo delle tante ombre che gravano ancora sulla strage. I dubbi sulla strageIl giudice ucciso appuntava proprio su un'agenda rossa le sue riflessioni: ma il diario, conservato gelosamente dal magistrato nella sua borsa, il 19 luglio del '92 sparì misteriosamente. Una vicenda tornata d'attualità dopo le dichiarazioni dal carcere di Riina che si dice estraneo alla strage, puntando il dito contro apparati "deviati" dello Stato. Il giorno della memoria si è chiuso con la fiaccolata di Azione Giovani a cui ha partecipato il ministro della Gioventù' Giorgia Meloni.